La Parrocchia Santa Maria del Monte Carmelo, più conosciuta come Chiesa di Santa Maria del Carmine, è stata costruita alla fine del XVI secolo su impulso della famiglia Iacono, proprietaria anche del palazzo attiguo all’edificio. Decisiva la collaborazione di alcuni frati carmelitani nel frattempo giunti a Ischia per restaurare la Chiesa di Santa Restituta saccheggiata e distrutta in uno dei ricorrenti attacchi della pirateria turca.
La chiesa fu trasformata in sede parrocchiale soltanto nel 1641, contestualmente alla cessione di parte del patronato della famiglia Iacono in favore dell’allora Università di Serrara, secondo una prassi consolidata dell’epoca che ancora oggi spiega perché la manutenzione di molte parrocchie faccia capo ai comuni e non, come ci si aspetterebbe, alla locale diocesi.
Buona parte dei lavori che conferiscono l’aspetto attuale alla Chiesa (escludendo la manutenzione ordinaria) sono stati realizzati alla fine del ’700, mentre la decorazione degli interni è opera di tale Domenico Savino, uno dei maestri stuccatori - l’altro è Francesco Starace - cui dobbiamo l’abbellimento di molte chiese in giro per l’isola d’Ischia a cavallo tra XVIII e XIX secolo.
L’interno è a croce latina, con pianta basilicale e due navate. La navata di destra fu aggiunta nel 1733 e ospita la cappella di San Vincenzo Ferreri, il protettore degli agricoltori assai venerato dai contadini serraresi.
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